Non c'è un aspirante dirigente, commentatore, osservatore che non sia perfettamente edotto di cosa necessiti un nuovo partito o movimento o raggruppamento di sinistra.
Colpisce inoltre che i suggerimenti e le preoccupazioni per lo stato di salute precario del PD provengano specialmente dal mondo centrista o, come direbbe l'anglofono, dal cosiddetto establishment.
Considerano, gli uni e gli altri, quel partito l'argine al dilagare del populismo che sembra inarrestabile in occidente .
Credo che s'illudano; la sinistra è portatrice di valori quali l'uguaglianza e i diritti dei lavoratori che , oggi più mai, sono misconosciuti dalla classe dominante. Si negherà che ne esista una; che le classi siano un artificio dialettico; che siano idee archiviate dalla Storia.
Se fosse così, venute a cadere le ragioni marxiane, come si spiegherebbe la <rinascita> del populismo, che è la malattia originaria di ogni totalitarismo?
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