Ci si chiede se l'offerta culturale risponda alle aspettative dei legnaghesi; se stimoli la partecipazione e l'interesse dei giovani; se costituisca un presupposto per far crescere associazioni, progettare eventi, per creare un tessuto connettivo che tenga insieme identità, pluralità, senso civico ed etico.
Domanda retorica, ovvio.
Le Fondazioni culturali cittadine agonizzano; il teatro si limita all'intrattenimento e paga persino un direttore(appena riconfermato); il Fioroni è più di là che di qua, nell'indifferenza degli amministratori comunali; il museo Archeologico ha delle enormi potenzialità che solo l'ottusità che s'è impadronita dei decisori locali impedisce di sfruttare appieno.
Nel complesso , l'offerta è improntata a provincialismo e la produzione è inesistente o quasi.
Siamo la città di Antonio Salieri , anche se pare che non se lo fili nessuno.

Non ci resta che il corpo bandistico. E 'un buon punto di ripartenza.
Domanda retorica, ovvio.
Le Fondazioni culturali cittadine agonizzano; il teatro si limita all'intrattenimento e paga persino un direttore(appena riconfermato); il Fioroni è più di là che di qua, nell'indifferenza degli amministratori comunali; il museo Archeologico ha delle enormi potenzialità che solo l'ottusità che s'è impadronita dei decisori locali impedisce di sfruttare appieno.
Nel complesso , l'offerta è improntata a provincialismo e la produzione è inesistente o quasi.
Siamo la città di Antonio Salieri , anche se pare che non se lo fili nessuno.

Non ci resta che il corpo bandistico. E 'un buon punto di ripartenza.
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