Una maggioranza numerica non corrisponde , sic et simpliciter, ad una politica( o amministrativa).
I numeri possono nascondere dissensi e incomprensioni programmatiche e personali; non è scandaloso che ciò avvenga. La composizione dei dissidi, in fondo, è l'essenza della politica.
Sarebbe saggio per chi ha la leadership , anche per soli motivi istituzionali, valutare il "peso" numerico e le capacità propositive, per favorire coesione ed unità d'intenti.
Naturalmente, questa azione dovrebbe essere "accompagnata" dall'intera compagine.
Di questi tempi, invece, sembrano prevalere forze centrifughe.
Da Verona a Legnago, per rimanere tra di noi, gli attriti e le incomprensioni condizionano l'attività amministrativa e la formazione di coalizioni omogenee.
Probabilmente, sono segnali prodromici di una fase turbolenta locale e nazionale.
Professore, mi permetta il commento non in tema col suo post (peraltro interessantissimo come sempre): complimenti per la rinnovata veste di questo suo spazio web!
RispondiEliminaFresca, dinamica, molto 3.0 o 4.0 (ormai non si sa più a che punto siamo arrivati...se non allo zero)...bravo!
tanks Federico
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