Osservo che la salute dei Comuni è in fase critica; la vitalità delle comunità e dei territori è sempre stata un punto di forza per un Paese diviso dalla nascita, un'atipica di confederazione di oltre 8000 campanili.
Il quadro istituzionale sta per essere modificato.
Il destino delle Provincie sembra segnato( chi può dirlo con certezza?).
Le Regioni fatturano debiti; allora, lo Stato centrale, che in merito non teme confronti, vuole ridurne l'autonomia in molte materie cosiddette concorrenti.
I Comuni, ultima ruota del carro, arrancano tra patti di stabilità e dissesti, non solo finanziari.
Si potrebbe dire, con una vena malinconica, che soffrono di solitudine.
Sono imbrigliati dai lacci statali e regionali, vivono tra quattro mura cadenti, rinsecchiti, senza orizzonti.
Manca la forza vitale che può venire solo dai giovani.
Basterebbe ascoltarli; offrire spazi e occasioni di partecipazione reale. Occorre investire su di loro.
I Comuni altrimenti invecchiano, anche se non potranno morire.
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