C'era una volta il Testo unico degli enti locali , il mitico Tuel del 1915.
Inchiodava la struttura e le funzioni di comuni e provincie.
Norme scolpite, Grundnorm direbbe Hans Kelsen.
Il tempo ha eroso le certezze dei burocrati, ingarbugliato competenze, ruoli, e autonomie.
Ma , soprattutto, risulta decisivo il fatto che i comuni non hanno risorse finanziarie , e non possono contare su quelle derivate. Di fronte a tale sfascio, si notano due atteggiamenti contrapposti, da parte degli sventurati amministratori locali.
Il primo, che definirei " a riccio", li vede chiudersi, mostrando aculei e restrizioni verso i loro amministrati, sperando che passi la nottata.
L'altro, leonino, distingue amministratori dallo sguardo lungo; intraprendono strade inesplorate, non codificate; sono risoluti e aperti.
Sono quest'ultimi gli alfieri del Comune della nuova società.
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