Il passato non torna: siamo tutti d'accordo.
Allora, questa argomentazione usata per irridere i presunti nostalgici deve essere archiviata.
Discutiamo del futuro; non si può progettare la società di domani prescindendo dal presente.
E oggi la situazione del lavoro, dell'economia, del clima, della cultura è peggiore che in passato. Di più, è regredita; la finanza regola la vita dei lavoratori, condiziona l'ambiente in maniera irreversibile; riprendono vigore gli integralismi, gli odi, la brutalità primordiale.
Il passato non torna, dunque, ma non è sufficiente per costituire una piattaforma ideale e fattuale di un partito che guardi al mondo del lavoro e della cultura con l'ambizione di modificare la società, per offrire alla maggior parte delle persone pari opportunità (per farla breve).
Per impedire che si torni al passato.
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