martedì 30 settembre 2014

mangia bambini


A cercarlo, qualcuno che non parli male di D'Alema si trova.
Capita di sovente che una linea politica, una visione della società e dello "sviluppo" economico siano identificate con una persona , un leader. Un totem, si usa dire mediaticamente.
Tale semplificazione fa gioco all'informazione veloce, ai messaggi da consumare uno dopo l'altro, indipendentemente dal loro contenuto. Conta il gesto, lo strumento non il significato; le parole sono secondarie, come la grammatica che le regge.
D'Alema ha parlato di padroni; è rimasto indietro, è un veterocomunista, un nostalgico, uno della vecchia guardia sono solo alcuni degli epiteti che si è attirato con quella definizione.
Sorprende che sia mancato anche la più classica delle accuse: mangia i bambini.
Confido che arriverà anche quella; temo che le semplificazioni , la fretta e persino il senso di colpa per essere di sinistra, per credere in un mondo alternativo ,se non migliore, completeranno un arretramento culturale e politico da riportarci all'Ottocento.
Allora, ritornerà di moda la sinistra.

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