domenica 17 novembre 2019

un autunno

Basta un autunno come quelli di una volta per riportarci alla realtà.
L'"aqua granda" o le nevicate in Alto Adige, i fiumi gonfi e minacciosi o l'asfalto divelto delle comuni strade, ci riportano alle questioni essenziali che c'eravamo comodamente scordati. E sono le solite; attengono alla civiltà e al progresso ordinato e comune, alla salvaguardia dell'ambiente, alla natura del lavoro e della vita dei lavoratori , alla cultura della legalità e di quella umanistica.
Si è scambiato l'arretramento di grandi parti di società, sia economico che di relazioni, con le paure indotte di un mondo globalizzato plurale e travolgente. Allora, invece di comprendere i cambiamenti,  approntare piani per l'innovazione,  e così difendere identità, background industriali e capacità d'impresa , valorizzare arti e mestieri, promuovere e tutelare la qualità del lavoro e le professionalità dei lavoratori , un ceto politico, alla ricerca di un effimero consenso, miope e rancoroso, ha scelto facili bersagli e innalzato muri d'odio. Allora, si ricaccino in mare tutti quelli che sono venuti, o solo quelli che non servono(alla lettera), e tutto tornerà a posto.

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