La legge con la quale si andrà al voto nella prossima primavera è un rebus.
Che avrà una forte impronta proporzionalistica, sembra assodato.
Le alleanze, quindi, si faranno dopo il voto.
Non è la sola contraddizione dei proclami di politici screditati( la sera delle elezioni si deve conoscere chi ha vinto!).
Ci mette del suo, come d'uopo, il segretario del pd che afferma perentoriamente che non vuole una riedizione della litigiosissima Unione prodiana.
Preferisce , infatti, che il centrosinistra si presenti ognuno con il suo simbolo, cioè diviso, per raccogliere il massimo dei voti; poi, si vedrà di fare una alleanza.
E quale sarebbe la differenza, quale la garanzia che non si litigherà?
Se poi il premier fosse proprio lui, la deflagrazione sarebbe assicurata.
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