venerdì 21 luglio 2017

globalizzazione dell'egoismo

E' interessante notare l'ossimoro <globalizzazione dell'egoismo>.
Si è passati da prima noi(veneti, lombardi, italiani, francesi, inglesi, statunitensi, ungheresi, polacchi , austriaci...) al "chiudete i porti".
Lo scopo è evidente: mantenere il consenso cavalcando le paure vere, presunte o alimentate.
Il fenomeno antichissimo , che facciamo finta sia nato in questi primi anni del nuovo millennio, delle migrazioni, imponenti, mitologiche o, addirittura guidate da dio, ha segnato le comunità, la civiltà.
Senza dover necessariamente parteggiare per una o l'altra , si confronti la posizione del nostro Paese con quella degli austroungarici.
Inclusivo e responsabile(magari anche un pochino improvvisato) quello italiano, respingente e di insensata  inefficace cinica ottusa chiusura dei secondi.
Conoscere gli estranei è il solo modo, almeno sino a nostri giorni, per attenuare i contrasti, comporre conflitti, combattere la povertà.
Dunque, di salvaguardare anche i propri interessi.
Gli sprovveduti e gli interessati lo dipingono come "buonismo".

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