Ora che la polvere s'è depositata, si può osservare la fenomenologia delle primarie del PD di Verona.
Ha vinto chi doveva vincere; una candidata che incarna lo spirito e l'azione del partito renziano.
Il giovane dalle belle speranze ha concluso, anche lui, nella posizione che ben sapeva; ha investito nel futuro: il coraggio e l'ambizione sono fattori indispensabili per guardare avanti.
Il più moderato dei candidati s'è piazzato , ovviamente, nel mezzo.
L'aspetto singolare, ma non troppo vista la situazione interna, sta nel fatto che i proponenti sono considerati i più a sinistra del partito.
L'affluenza appena decente , infine, riflette la mobilitazione delle truppe a causa dello scontro tra fazioni.
Ciò che resta sarà spazzato dalle elezioni dell'11 giugno.
Amen.
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