Prima o poi, il governo fisserà la data delle elezioni amministrative . Dovranno tenersi, obbligatoriamente, nella prossima primavera.
I partiti, i movimenti e le liste d'ogni collocazione, civiche o camuffate, sono ancora alle prese con la scelta dei candidati sindaci.
Non si tratta di qualche caso sporadico, ma di una vera propria difficoltà generalizzata.
Sembra non funzionare nemmeno il meccanismo digitale al quale si sono affidati i seguaci del M5S(che riecheggia, sempre di più, una sigla dei servizi segreti).
La situazione paradigmatica è veronese.
Il sindaco uscente , esauriti i due mandati, spera nel terzo; il centrodestra , che potrebbe essere di gran lunga favorito, è diviso in spicchi come un agrume di Sorrento; la sinistra è alla ricerca dell'arca perduta, avendo perso prima l'anima e poi gli elettori.
Del Pd, non mi occupo; non per studiato disinteresse, ma perché è inutile.
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