Diciamola fino in fondo: prima finisce è meglio è per tutti.
Dopo oltre due anni, è chiaro che la giunta legnaghese, nata dall'equivoco rapporto tra avversari, naviga a vista , per di più afflitta da miopia.
Le sfide , invece, che la nostra città e la bassa veronese devono affrontare richiedono un progetto condiviso, innovativo, realistico.
Condiviso: la stagione dei campanili deve lasciare il passo a quella delle sinergie e della comunità ampia.
Innovativo: la prima e più importante delle innovazioni è la consapevolezza dell'arretratezza del nostro sistema complessivo. Da qui, la realizzazione di un progetto comune di sviluppo culturale ed economico, il passo è breve, anche se non privo di difficoltà.
Realistico: far leva sui nostri punti di forza per creare una rete che tenga insieme il territorio, fornendo servizi e opportunità in modo integrato.
Nessuna di queste condizioni è stata affrontata dall'esecutivo legnaghese; anzi, vi si è opposto con una certa presupponenza.
Tanto da evocare le parole di uno scrittore misconosciuto(almeno alle nostre latitudini): gli umili erediteranno la terra, ma non questa settimana.
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