La prossima primavera non sarà rose e fiori.
Senza emigrare nella vicina Svizzera, il partito democratico, irreparabilmente ferito dal referendum costituzionale, chiederà agli elettori di staccare definitivamente la spina. Dovesse attendere l'autunno, assisteremmo ad una estenuante agonia.
Il partito socialista francese, alle prossime presidenziali, non lo salverebbe nemmeno la Pulzella d'Orleans.
Si vota a Verona e il sindaco uscente non rientrerà nemmeno dalla finestra; il centrosinistra locale, invece, per stare sul sicuro, farà le primarie dopo le elezioni.
Le cose , nella bassa (pianura), sono fluide: a Cerea , che vinca uno o l'altro degli schieramenti , nessuno se ne accorgerà.
A Legnago, dicono, si voterà quando si voterà .
Estote parati.
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