Un uomo dall'aspetto leonino, criniera compresa, possente e temuto.
Questo era il toscano Denis Verdini.
Godeva di una reputazione dubbia; pendevano sul suo capo indagini ,processi e richieste di risarcimenti milionari.
Ma senza il suo gruppuscolo di senatori, il governo più riformista della storia repubblicana non poteva sopravvivere: allora, come il barbiere di Siviglia, tutti lo cercavano, lo volevano.
Sentenziava, le dita infilate nelle bretelle pacchiane, dall'alto della sua missione di padre costituente.
Ora non serve e non ha più alcun potere: è il momento di mostrare il coraggio di dargli addosso.
Provo empatia per lui, più che con i suoi tardivi detrattori.
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