A metà mandato amministrativo, è lecito interrogarsi sul futuro di noi poveri cristi legnaghesi.
La scomposizione del quadro politico nazionale;
il populismo spicciolo che sembra in gran spolvero;
l'incertezza perdurante di alleanze un tempo solidissime;
la confusione e la mediocrità degli attuali protagonisti a Verona e (ex o attuale) provincia;
la navigazione a vista dei filosofi della giunta sotto il Torrione;
rendono assi problematico trovare una risposta convincente.
Se non funzionano i criteri classici( alleanze omogenee politicamente e liste civiche civetta), la via sembra quella delle convergenze su una visione condivisa dello sviluppo del basso(pianura) veronese.
Un'alleanza da costruire, superando anacronistiche barriere culturali e territoriali, per non rimanere tagliati fuori ancora una volta. Per ripartire.
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