Si vive in mondi paralleli.
Non è una percezione: è la cruda realtà. Per il sistema bancario, si fa di tutto, leggi o non leggi, equilibrio di bilancio e stabilità vanno a farsi benedire: la parola d'ordine è salvataggio!
Se una azienda chiude, succede che i lavoratori pagano con l'unica risorsa che hanno: perdono il posto di lavoro. Si dice che è colpa della crisi, della dura legge del mercato.
Fatto sta, che esodati tra i banchieri, dirigenti, ceo, amministratori delegati, non se ne trova uno a pagarlo.
Per il denaro, si mobilitano la bce, la federal reserve, i presidenti di ogni livello istituzionale, i salotti buoni, quelli dormienti, varie compagnie delle opere, del bambin Gesù fino al cardinal Bertone e al comitato centrale del partito comunista cinese.
Cacciano i soldi per il salvataggio: ma non sono i loro.
Sono quelli degli obbligazionisti, di piccoli risparmiatori, di pensionati, di normalissime persone di quest'altro mondo.
Che poi, sono anche quelli che di politica non capiscono niente, se non votano come pretendono quelli dell'altro mondo.
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