domenica 26 ottobre 2014

liturgie

Lo dico con franchezza, ieri le liturgie erano due : quella della piazza, dei canti partigiani e delle bandiere rosse e l'altra della stazione dismessa con i tavoli , il futuro incipiente e le camicie bianche.
Le liturgie servono, sono utilizzate da sempre; denunciare i vecchi riti, dileggiarli per indebolire i concorrenti è un metodo antico quanto la politica.
Dunque, stiamo al merito.
Il movimento renziano è nuovo, usa simboli e strategie diversificate adeguate ai tempi; è interclassista, segue la dottrina sociale della chiesa, è moderatamente riformista e liberista. Può contenere gli opposti di tutte le categorie, le associazioni, gli interessi.
Non è assimilabile alla Democrazia Cristiana; non ne ha  il respiro politico e ideale, tantomeno la concezione plurale del partito. Certo, si pone al centro dello schieramento e questa è forse l'unica somiglianza.
Per mio conto, farò come ho fatto allora, ai tempi di Bisaglia, Rumor, Fanfani, Gava, Forlani, Andreotti: mi opporrò.
Tra le due liturgie, non ho incertezze, sono per la bandiera rossa.
 

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