Il voto della direzione e' andato come doveva andare. La spaccatura si è registrata nella minoranza, ma anche questo era prevedibile. La discussione c'è stata e i toni , pur aspri, non sono stati esacerbati.
Qualcosa tuttavia è successo: una svolta, una trasformazione , una mutazione della rappresentanza, della natura e dell'essere di un partito.
Si sono scontrate due visioni antitetiche dei rapporti nella società,non tanto quella del futuro, ma dei tempi nostri, quella di oggigiorno, ai tempi della crisi del modello di sviluppo dominante. Non una quisquilia, o un conflitto generazionale ma due concezioni della lotta ( si può dire?) politica. Si è passati dalla cultura del lavoro a quella dell'impresa con leggerezza renziana; così come mangiare un gelato.
La maggioranza della direzione ha abolito il conflitto tra lavoro e capitale con un voto. Un atto illusorio, se non fosse un errore sesquipedale. Chi pagherà per questo, nel mondo reale, lo sappiamo in anticipo sul futuro.
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