I sostenitori più convinti del governo tecnico e delle sue scelte sono i centristi, comunque dislocati.
Questa fase è prodromica alla realizzazione della loro strategia: il ritorno alla politica dei due forni,con preferenza di quello a destra.
La invocata unificazione dei moderati, per una nuova stagione politica che superi il bipolarismo, che cosa altro è se non questo?
Poichè il cambiamento, anche dolce, della nostra organizzazione sociale ed economica non è all'ordine del giorno, i conservatori si rimettono all'opera. Ammesso che si siano mai chetati.
E vogliono propinarci l'idea di una loro modernità, quando sono il vecchio più liso che ci sia.
Sono portatori, infatti, degli interessi consolidati di classi moderate ed autoritarie che hanno causato la crisi, ma che non intendono nè pagarne il prezzo nè arretrare dall'imporre la loro visione dei rapporti sociali.
Niente di di nuovo, si direbbe.
Sconvolge la timidezza della sinistra.
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