La ricetta lilerista prevede che le crisi siano cicliche,anzi sinusoidali.
Prescindendo dal fatto che è ammuffita, non si vuol tenere conto del fatto che è sempre più indigeribile.
Non solo non si prende atto che il liberismo ha causato questa situazione che rischia di essere ingovernabile, ma ci si culla nell'illusione che la crescita riprenderà più forte di prima, appena il ciclo riprende.
Non importa se a scapito di una buona parte dell'umanità, che, tra l'altro, ha raggiunto i 7 miliardi di unità.
Non importa che l'ambiente naturale non sopporti ulteriori carichi.
Il ciclo è il ciclo. Punto e a capo.
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